Derby ne ho visti tanti, ma tanti
tanti. E ogni volta è un'emozione nuova e indescrivibile, che ti fa
battere il cuore e fremere, esultanza e depressione, in un cocktail
micidiale per le coronarie che gli anni trascorsi sicuramente non
irrobustiscono.
Lo ha vinto la Sampdoria, questo derby.
Il 113. La macchina di Topolino e il numero della Polizia. Ho sentito
tante opinioni: tecniche, tifose, acide e gioiose, simpatiche e
strafottenti, rancorose e allegre.
Non voglio aggiungere la mia. Però,
come mi ha suggerito qualcuno, se avete il tempo di capire come e
perchè la Sampdoria – il mio Doria – abbia vinto con merito una
partita difficile e ricca di emozioni e colpi di scena, vi rimando
all'analisi tecnica che trovate su un sito che ho trovato
interessantissimo. Www.ultimouomo.com
Nell'articolo “i compromessi di
Giampaolo”, Dario Saltari (che non è genovese, e quindi non è
partigiano) spiega con acume le chiavi tattiche che hanno impedito
all'avversario – sono uno dei tanti “figli” di Paolo Mantovani,
e non lo nomino – di avere la meglio.
Sono certo che anche tanti amici
dell'altra sponda si troveranno d'accordo. Per una sera mi sono
riconciliato con la professione di allenatore. Se fatta bene, come
ogni mestiere, è un'arte.
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