ANCHE A GENOVA APRE BANCA ETICA!

A quasi undici anni dallo start ufficiale Banca Etica ha aperto una propria filiale a Genova, città che, forte delle sue tradizioni nel campo dell’associazionismo e della solidarietà, all’istituto bancario “alternativo” per DNA ha dato tanto fin dai tempi della Cooperativa “Verso la Banca Etica”.
Le manifestazioni che hanno fatto da corona all’apertura hanno coinvolto tutto il territorio ligure, da La Spezia fino a Ventimiglia, dove si sono tenuti incontri a tema a simboleggiare la “presa di possesso” dell’intera regione da parte della banca.
Il clou degli eventi si è peraltro concentrato a Genova nella giornata di sabato 30 gennaio. Dapprima il taglio del nastro della nuova sede, in via San Vincenzo 34, non lontano dalla stazione Brignole, alla base del grattacielo ex Sip. Tante le personalità presenti, dal vice presidente della Regione Massimiliano Costa, che ha seguito il percorso di Banca Etica fin dall’epoca dei suoi trascorsi nello scoutismo cattolico, a Mons. Giampiero Carzino, dalle cui parole è emerso il riferimento alla missione di Banca Etica a servizio della promozione umana. A tagliare la fettuccia gialla e blu è stato Francesco Fassone, coordinatore dei soci della Liguria, che tanto si è prodigato per portare valori e contenuti di Banca Etica nella nostra regione.
Nei nuovi locali della banca è stata poi aperta al pubblico la mostra “Dieci anni di Banca Etica”, che racconta il percorso di questo istituto di credito così singolare nel panorama finanziario internazionale da meritare davvero un momento di attenzione nelle pur frenetiche attività quotidiane di ciascuno.
Più tardi, nell’auditorium di Palazzo Rosso, ecco la tavola rotonda: “Banca Etica. Un seme per l'economia responsabile: cultura e società civile, ambiente, cooperazione sociale e internazionale”, moderata con la vivacità del suo stile scout da Gabriele Giuglietti, genovese, che di Banca Etica è il Vice Direttore Generale.
Tanti i relatori presenti, e contenuti tutt’altro che scontati.
Il primo a prendere la parola è stato Fabio Salviato, Presidente di Banca Etica, il quale, con un’immagine cara alla gente della Liguria, ha paragonato il percorso dell’istituto da lui guidato al viaggio di una nave e del suo coraggioso equipaggio nel pericoloso mare della finanza.
Mario Crosta, che di Banca Etica è Direttore Generale, ha tenuto particolarmente a ringraziare tutto il personale della banca, presente in massa alla giornata genovese, per la realizzazione del sogno: aprire una filiale anche a Genova.
Per Claudio Basso, rappresentante delle ACLI nel Forum Ligure del Terzo Settore, la definizione di un nuovo modello di sviluppo deve interessare anche settori storicamente lontani dall’intervento sociale, e per farlo è indispensabile puntare sulla formazione, affinchè economia re crescita responsabili diventino un modo di sentire diffuso e comune.
Lorenzo Becchetti, docente alla Sapienza e presidente del Comitato Etico della banca, ha insistito sull’incontro tra consumo responsabile (“i cittadini che votano col portafoglio”) e impresa pioniera. Infatti, dice citando a più riprese l’enciclica “Caritas in Veritate” (che ha costituito lo spunto per molte riflessioni di questa giornata), il fatto che certi approcci vengano fatti propri dalle banche tradizionali significa che si è seminato bene, anche se la specificità di Banca Etica la rende un “unicum” nel panorama finanziario.
Su basi analoghe anche l’intervento del Professor Lorenzo Caselli, che ha parlato a questo proposito di economia che nasce dal basso per concretizzarsi in iniziative che senza negare il profitto sanno andare al di là per realizzare finalità umane e sociali. Banca Etica, in questo contesto, è uno dei soggetti che, lavorando a beneficio del “Non Profit”, terreno di sperimentazione di nuove potenzialità, operano per un pluralismo delle istituzioni e la migliore e più completa soddisfazione dei bisogni sociali.
Beppe Gallo, segretario nazionale della Fiba/Cisl, ha definito Banca Etica “un’impresa lungimirante e visionaria”, giacchè i due termini – “banca” ed “etica” – oggi sembrano incarnare un vero e proprio ossimoro. Anche in questo caso la “Caritas in Veritate” viene in soccorso, quando dice che l’economia del dono dev’essere immanente all’economia di mercato.
A chiudere l’intervento di Sabrina Siniscalchi, una lunga esperienza in “Mani Tese” ed oggi a Banca Etica, che ha auspicato un maggiore interesse verso il bene comune, sebbene i segnali non siano incoraggianti, vista la sproporzione esistente tra quanto investito dai governi per salvare le banche dallo tsunami finanziario di un anno fa e quanto stanziato a favore della riduzione dei danni ambientali.
Alla fine, festa per tutti, con il ricco buffet allestito dalla Comunità Emmaus, una delle tante realtà che ha creduto da subito in Banca Etica, uno strumento diverso ed un ponte tra quanti, nel mondo dell’associazionismo e del volontariato cattolico e laico, credono in un nuovo modello di sviluppo che abbia al centro la persona.