CI SEMBRA DI AVER PATITO ABBASTANZA...

...è quanto ho sentito dire da una persona a me vicina qualche settimana fa, mentre era in coda - coda interminabile, e ripetuta, sia detto chiaramente - su una delle tratte autostradali della Liguria.
Come il Csellante ha già avuto modo di scrivere su un noto social network professionale, c'è da aggiungere una considerazione personale.
Dopo due giorni di viaggio per le autostrade liguri mi sono fatto un'idea dettagliata. Cantieri aperti ovunque, chiusure di caselli assurde (perchè, tanto per fare un esempio, Chiavari e Lavagna in contemporanea?), salti di corsia, chilometri di riduzioni per dieci metri di operatività, e potrei continuare.
Non credo solo ad uno sforzo straordinario di rinnovamento: perchè tutto insieme, dopo decenni di trascuratezza? Perchè non durante la chiusura da Covid-19, e invece tutti i lavori fanno boom quando potrebbe ripartire tutto il tessuto produttivo ligure?
Non vorrei dirlo ma lo penso: malafede e ricatto. "Lo faccio apposta. Mi hai dato ceffoni in continuazione, specie dopo il crollo del Ponte Morandi? Mi minacci ogni momento su concessioni e penali? Bene, io faccio il mio dovere, quello che tu, ligure (e non solo), mi accusi di non aver fatto per decenni. Sui tempi e sui modi decido io".
Poi ci sarebbe da aprire un altro libro, sulle responsabilità del vettore ferroviario, che ha rinunciato da decenni al traffico diffuso, regalando di fatto le autostrade al camionismo, dannoso, inquinante, antieconomico. Ne abbiamo parlato spesso, su queste colonne. Ma sarà comunque oggetto di una prossima riflessione.