LA COLLINA DEGLI EGOISTI

Da Paolo, fiero amico del "Casello", riceviamo e volentieri pubblichiamo una ironica provocazione contro i localismi che impediscono da sempre alla città di genova di scrollarsi di dosso i propri problemi. Qui il bersaglio sono i "No Gronda". Ma c'è sempre un "No Qualcosa" che frena il nostro futuro: è l'ora di dire basta!


In val Polcevera c'è una bella collina, Murta, abitata da contadini ma anche da dirigenti, imprenditori, professionisti e magistrati, e famosa per la festa della zucca.

Le cronache degli ultimi giorni registrano una fiera opposizione nel più puro stile NIMBY (not in my backyard) da parte dei Murtesi alla realizzazione dei sondaggi preliminari per la “gronda” che dovrebbe cercare di risolvere il problema dello snodo autostradale di Genova (di fatto un budello pericolosissimo e del tutto insufficiente). La gronda, per la verità, interesserebbe solo marginalmente Murta (sul fianco di un contrafforte laterale sbucherebbe una galleria funzionale al viadotto destinato ad attraversare la val Polcevera e comporterebbe a malapena l'abbattimento di tre o quattro case) . Ma tant'è: fronte compatto della popolazione per bloccare i lavori.

Bravissimi e ben fatto, verrebbe da dire ai Murtesi.

Siate però coerenti, verrebbe da aggiungere.

Se non intendete contribuire (per vero in piccolissima parte) alla soluzione del disagio (e del pericolo) legato all'attraversamento da parte di chi lavora della città di Genova, iniziate a smaltire da soli i rifiuti che producete. Perchè mai chi vive a Scarpino dovrebbe farsi carico di contribuire a sollevare voi dal relativo problema?

Non basta. Usate auto a pedali . Perchè mai i cittadini di Busalla, dove c'è un petrolchimico, dovrebbero inalare al posto vostro gli effluvi legati alla produzione di benzina?

Ancora. Evitate di prendere l'attuale tronco autostradale che passa – questo sì – rasente alle case di gente certamente più disagiata di voi. Perchè questa gente dovrebbe sopportare il rumore e gli scarichi dovuti al vostro passaggio?

Non basta ancora. Staccatevi, per favore, dalla rete della corrente elettrica. Questa è infatti prodotta dala centrale che è in porto e i cui scarichi interessano la zona di Sampierdarena i cui abitanti non hanno davvero motivo di farsi carico in vostro luogo dei disagi legati alla produzione di energia.

Una parola va anche a Lei Reverendo Parroco, in prima fila accanto al suo gregge. Lei ha detto ad una TV privata che il Suo posto è con la Sua gente. Benissimo. Ma non crede che in quanto pastore della Chiesa Universale una qualche minima considerazione per chi rischia (e perde) la vita sull'attuale tracciato autostradale potrebbe averla?

Al resto dei genovesi c'è da dire una sola cosa. Ogni qual volta siate interessati da qualche disagio legato al bene comune, cercate di essere migliori degli abitanti della collina degli egoisti.

Quanto alla prossima fiera della zucca, lasciate perdere. I locali potranno fare un adeguato utilizzo delle loro cucurbitacee anche da soli.

14 commenti:

Claudio Di Tursi ha detto...

Il traffico di Genova è per la maggior parte in entrata ed in uscita dal centro verso le periferie, quindi di tipi nord sud, la Gronda risolve il problema del traffico est-ovest, una minima parte del totale,, come è emerso chiaramente dal "dibattito pubblico" a cui l'estensore della favoletta qui sopra non ha evidentemente partecipato. Il traffico di genova si risolve potenziando la rete del trasporto pubblico su rotaia, incrementando il trasporto delle merci su ferro e penalizzando fortemente l'uso del mezzo privato, come si da nel resto d'Europa.  Se i cittadini fossero più informati sui pericoli per la salute e per l'ecosistema che produrrebbero i lavori necessari alla costruzione di questa inutile infrastruttura non si leggerebbero tante stupidaggini condite di retorica a buon mercato. Gli unici a guadagnare in quest'opera colossale saranno imprenditori, commercianti e banchieri, soggetti incapaci di elaborare progetti di creare ricchezza in maniera ecosostenibile. Gente vecchia, idee vecchie, cultura imprenditoriale vecchia,  tutti a tifare per un progetto superato ed a investire soldi per pubblicizzarlo, sperando di riuscire a convincere qualche mente debole che la gronda è la soluzione al suo problema. Il tragico  è che ci stanno riuscendo.
Claudio Di Tursi
Coordinamento Comitati Ponente e Valpolcevera

Claudio Di Tursi ha detto...

Per rimanere nell'ambito della favoletta, comunque,  se tutti producessimo meno rifiuti gli amici di scarpino, che combattono contro la gronda al nostro fianco, sarebbero più contenti; se usassimo meno la macchina chi ha le case vicino alle autostrade ed alle raffinerie, starebbe meglio; se consumassimo meno energia elettricità la centrale in porto funzionerebbe meno e gli abitanti vicino alla zona di produzione respirerebbero meglio. Ogni favola ha la sua morale, questa non fa eccezioni.  Crescere non significa consumare, costruire a vanvera, sprecare. Crescere vuol dire razionalizzare le risorse, evitare gli sprechi, non muovere 2000 kg di ferro per spostare 80 kg di carne. A meno che non sia indispensabile.

Anonimo ha detto...

"La gronda interessa solo marginalmente Murta" fa comprendere come gli abitanti di questa località, insieme a molti altri genovesi che, ogni giorno, raggiungono il presidio in via Monterosso per appoggiare la protesta,non abbiano in realtà alcun comprtamento nimby!
E poi, non fermiamoci solo alla superficie!
Se, oltre a leggere il nome dell'insieme dei comitati che si sono uniti sotto la bandiera "No Gronda", andassimo anche a vedere le loro proposte ( sul sito www.dibattitopubblico.com)ci accorgeremmo che di no ce ne uno solo, quello a quest'opera inutile, dannosa e costosissima (quasi come il ponte sullo stretto di Messina...)!
Ma ci sono tanti si e tante proposte alternative: compeltamento della viabilità cittadini con la strada a mare, realizzazione di metropolitana di superficie fino a Voltri e fino a Pontedecimo, tram in Valbisagno, bonus per le imprese che offrono l'abbonamento bus ai propri dipendenti, obbligo per i teminalisti a far viaggiare almeno il 50% dei container su rotaia (oggi meno del 5%...), spostamento dei depositi container vuoti dalla città ad oltreappennino (a Rivalta Scrivia ci sono le aree già pronte), evitando inutile traffico nell'area urbana (4 viaggi per ogni container) e liberando preziosi spazi per le attività produttive.
E c'è anche altro...
Quindi, prima di dare frettolosi giudizi, invito tutti ad INFORMARSI!
Saluti
davide

Anonimo ha detto...

è SORPRENDENTE INCOLPA GLI ABITANTI DI MURTA CHE DIFENDONO IL DIRITTO DI TUTTI AD UN FUTURO DIVERSO DOVE NON PREVALGONO GLI INTERESSI (ECONOMICI) DI POCHI SULLA SALUTE DI MOLTI DI ESSERE LA CAUSA DELLA INFELICITà DEGLI ABITANTI DI SANPIERDARENA, BUSALLA, SCARPINO...MENTRE PROBABILMENTE LA COLPA DELLA LORO INFELICITà è ANCHE DI CHI, COME LEI, IN ALTRI TEMPI RIVOLGEVA A LORO LE STESSE ACCUSE CHE OGGI LEI RIVOLGE AI mURTENSI.
PAOLO

Marco ha detto...

Un perfetto manifesto di pressapochismo, complimenti sig. Paolo. Una cosa di sicuro la so: i suoi nipoti pagheranno a caro prezzo il suo tipo di mentalità, che purtroppo è molto diffusa. PS: se vuole venire a trovarci a Murta si affretti, fra qualche anno le zucche potrebbero non crescere più.

Anonimo ha detto...

Resta però l'impressione che su certe questioni il no, e lo studio della materia, derivi dal fatto che la cosa tocca da vicino.
Prendo l'esempio di quanto dice Anonimo/Davide: fra le tante cose da realizzare, tutte condivisibili, manca l'accenno alla nuova linea veloce tra Genova e la Valle Padana. Il fatto che non esista (o non esista ancora) è dovuto a tanti, troppi "utili idioti" che negli anni si sono prestati alle ragioni del sistema trasportistico all'italiana, rivendicando il diritto di opporsi in nome di un malinteso ecologismo di casa propria.
Sono gli abitanti delle valli immediatamente a nord e a sud dei Giovi. Lo dico perchè, da esperto della materia, ho seguito e sto ancora seguendo queste vicende. Da difendere anche questi, o i comitati "No TAV"?

Anonimo ha detto...

Articolo veramente squallido fatto da una persona sicuramente non informata sulla questione.

"fiero egoista" ha detto...

Più che ironica provocazione, questa mi sembra una accozzaglia di offese gratuite a Murta ed alla sua gente, fatte da una persona assolutamente disinformata su fatti , circostanze e dati. Immagino che il Sig. Paolo, migliore di tutti noi poveri miopi egoisti, per solidarietà con i suoi concittadini sfortunati abbia una piccola scarpino nella sua sala da pranzo, debba percorrere una mini circonvallazione ogni volta che ha un bisogno fisiologico, detenga una mini centrale nucleare al posto del frigo ed una coltivazione di zucche OGM sul terrazzo. Un esempio per tutti...

Anonimo ha detto...

x Anonimo/esperto della materia:
penso che il discorso tav non sia molto differente dalla gronda. La invito a proposito ad andare sul sito "www.lavoce.info" dove, sotto "infrastrutture" troverà articoli di alcuni professori del Politecnico di Milano sull'argomento, molto interessanti, che evidenziano alcune forti contraddizioni dell'alta velocità, come il fatto che in Italia costi due o tre volte di quanto costa in europa o che può essere assurdo che un container risparmi una o due ore di viaggio, quando lo stesso resta fermo in dogana anche oltre una settimana...
forse, in una paese che sta andando allo sfascio, ci sarebbero altri modi più "intelligenti" per spendere i soldi...
saluti
davide

Anonimo ha detto...

Tutti i quadretti dell'orrore ben enunciati dallo scrittore in erba sono reali, è propio x questo motivo che è davvero suicida crearne di nuovi, come ad esenpio la gronda, esistono dei limiti territoriali ed ambientali che vanno rispettati, e non continuamente violentati, ea llo stesso tempo ridotti i disagi prodotti da noi essere umani.
Per tanto va rivisto in toto il nostro stile di vita.
Mio caro scrittore propio di quei mali che tu annunci come benedizioni scese dall'alto della stupidità umana, dall'ingordigia di soldi di pochi eletti, anche tu sarai schiacciato , ma allora sarà troppo tardi .....sarai morto anche tu !!

Anonimo ha detto...

Anche se un po' fuori tema, rispondo ad Anonimo/Davide, che è intervenuto sulla TAV.
le osservazioni sono in buona misura corrette e condivisibili, ma non bisogna commettere l'errore di confondere la patologia con la fisiologia, la normalità.
Sui costi sostenuti in Italia, ad esempio, vanno considerati due aspetti che invece di solito vengono sottaciuti. Il primo: le difficoltà orografiche. In Francia la rete AV ha potuto godere di un apporto geografico invidiabile: terreno pressochè piatto e città "in asse". La scelta della SNCF (le ferrovie francesci) è stata quella di assecondare il terreno scavando il meno possibile, senza gallerie e ponti, peraltro quasi sempre inutili. da noi, tanto per dire, la tratta Bologna - Firenze si estende per il 93% (93%!) in galleria.
Il secondo: sempre citando la Francia, punto di riferimento mondiale per la rete AV, al di là delle Alpi il territorio è quasi il doppio del nostro con una popolazione pressochè pari ed un'inurbazione molto diversa e concentrata, con ampie zone disabitate. Le difficoltà di certe grandi opere non si scontrano, come da noi, con interessi locali anche legittimi.
Infine. i treni. Come chi ha avuto modo di viaggiaresulle reti europee AV avrà potuto constatare, i nostri treni sono più evoluti (e comodi) dei corrispondenti di oltralpe, e le loro soluzioni innvoative sono oggetto di studio in molte parti del mondo.
Tutto ciò premesso, la posizione anti AV è, allo stato dei fatti, assolutamente indifendibile, come confermano i maggiori - per numero ed importanza - esperti del settore e la stampa specializzata ("Oggi la Milano - Napoli è qui sotto i nostri occhi. Tre ore per Roma, quattro e dieci per Napoli, un treno ogni mezz'ora, tutto il giorno, tutti i giorni. Dopo le difficoltà iniziali, salutate con gioia dai profeti di sventura, la circolazione è regolare... Che vi siano ancora problemi, è indubbio, ma non sono ragioni sufficienti per non mettere a frutto il lavoro fatto... Anche il traffico locale ne ha beneficiato, con buona pace di chi voleva contrapporlo a tutti i costi all'alta velocità. le linee storiche, alleggerite dei treni a lunga percorrenza, sono meno intasate e si comincia a vedere. Intorno alle grandi città i servizi suburbani offrono una vera alternativa all'automobile". Rivista "I Treni", n. 329, settembre 2010, pag. 33).
Che ci sia anche, in Trasportistica ed in altri settori, qualche posizione contraria (oggi a dir poco minoritaria, e sempre con il sospetto dell'asservimento alla lobby della gomma) fa parte del gioco, e non ha alcuna rilevanza: basti pensare che c'è, anche a livello accademico, chi nega l'olocausto...
Ma sulla TAV, mi spiace, non solo il dado è (finalmente) tratto, ma i benefici sono evidenti. Senza "se" e senza "ma". La vogliamo anche a Genova, altro che storie!

Marco ha detto...

Grazie alla TAV, infatti, se oggi per esempio devi andare da Genova a Bologna devi oramai rassegnarti e passare da Milano per prendere un Frecciarossa, spendendo non meno di 50 Euro a fronte dei circa 17 Euro dei pochissimi IR oramai disponibili, in condizioni indecenti e spesso in ritardo. Sicuramente TAV libererà le linee tradizionali, ma a pagare di più saranno sempre i soliti (pendolari?); per approfittare delle linee "libere" bisogna solo sperare che qualche operatore estero metta mano seriamente al traffico merci su rotaia, che oggi non supera il 10% a vantaggio del traffico su gomma e di Autostrade. Non è necessario negare l'olocausto, basta aprire il portafogli dopo un viaggio in treno e vedere cosa resta... Beato Progresso....

Patrizio ha detto...

Vado da Genova a Bologna per lavoro molto di frequente, circa otto/dieci volte all'anno.
Premesso che le due città sono servite molto male, e non senza spiegazioni, visto che le due aree interagiscono storicamente ben poco, devo dire che la situazione è cambiata in modo radicale con l'entrata in funzione della linea AV da Milano a Bologna.
Fino a quel momento ho usato quasi sempre l'auto, perchè in treno il percorso più veloce passava da Voghera/Piacenza (come l'autostrada), con poche coincidenze e comunque tempi prolungati.
Oggi, pur dovendo passare da Milano, e quindi allungando in modo sensibile la percorrenza, il viaggio in treno è diventato eccellente: sicuro, confortevole, rapido, e secondo me tutt'altro che costoso, anche se tutto è relativo: 81 euro in prima classe sul'intera tratta non mi sembra una cifra esagerata per quello che offre in termini di sicurezza, comfort e puntualità, da centro città a centro città.
Il fatto è che tanti di noi sono abituati al fatto che il servizio pubblico debba essere in sostanza regalato, e proprio questa convinzione è alla base dei tanti sprechi e dei tanti debiti del nostro Paese.
Aggiungo che è vero che i treni dei pendolari sono sicuramente ad uno standard inferiore, ma è anche vero che la Genova - Bologna, come percorrenza, non può essere considerata una tratta da pendolarismo ma da lunga distanza, da Intercity più che da terno regionale, e che per i treni locali gli spazi stanno oggettivamente aumentando, pur tra mille difficoltà.
Saluti, Patrizio.

M ha detto...

Ciao Patrizio, ti sei dato la risposta da solo: a chi viaggia per lavoro 81 euro non pesano, perchè tanto li paga l'azienda.... chi deve pagare di tasca probabilmente rinuncia al flute di brut della 1' classe del Frecciarossa e spera di trovare qualcosa di più economico... magari viaggiando su un carro bestiame.