UN ATTEGGIAMENTO SCONCERTANTE!

Dagli amici di "Gente Comune" , unica realtà in movimento nella politica genovese, riceviamo e volentieri pubblichiamo un comunicato sull'effettiva "libertà d'azione" dei cosiddetti "cattolici democratici", che mai, mai, prendono le distanze dal loro partito, nemmeno su questioni dove la coscienza imporrebbe di anteporre il proprio pensiero a quello - all'ammasso - dell'intero gruppo.

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Si sostiene da molte parti che una delle conseguenze più serie della diaspora dei cattolici all'interno dei diversi schieramenti politici sia stata la frequente incapacità di affrontare insieme, pur nella diversità di vedute, temi che vedono coinvolta la sfera dell'etica e che, quindi, hanno ricadute dirette sul rapporto tra l'agire politico e il comportarsi secondo i propri princìpi.

Invece di combattere assieme una battaglia franca e sincera contro certe degenerazioni laiciste oggi tanto di moda, spesso i cattolici impegnati nelle istituzioni preferiscono nascondersi, quando non accodarsi al pensiero (debole, debolissimo) dominante.

Ne è un ultimo esempio, molto eclatante, l'approvazione del cosiddetto "Registro delle Unioni Civili" da parte del Consiglio Comunale di Genova, nella seduta di martedì 23 maggio 2013.

Considerando che la posizione della Chiesa sull'argomento non solo è molto netta, ma è stata ribadita con forza ai massimi livelli in tempi ancora molto recenti, a nostro avviso un politico di matrice cattolica che viva con serietà il proprio impegno civile e con coerenza i propri valori avrebbe dovuto rifiutarsi di votare a favore di un provvedimento che – prescindendo dal contenuto – si pone in evidente contrasto con quanto richiesto da un'appartenenza alla Chiesa che non debba essere considerata solo formale.

Abbiamo invece assistito, con profondo sconcerto, all'adesione acritica e monolitica alle posizioni ufficiali dello schieramento di centro (poco) - sinistra (troppa) anche da parte di alcuni consiglieri che si fanno continuo vanto di un'appartenenza ecclesiale e di una condivisione valoriale con il mondo cattolico che – nei fatti – dimostrano di non praticare, se non nelle caramellose dichiarazioni preelettorali nelle salette parrocchiali, nelle sedi delle associazioni, sui social network.

Gente Comune non è un movimento religioso: è un'associazione di volontariato aconfessionale che fa dell'impegno civile e sociale il fulcro delle proprie battaglie. Nelle sue fila militano persone di credo religioso e radici storiche e culturali anche molto diverse tra loro.

Ma su certe cose, come sempre abbiamo sostenuto, non intendiamo transigere: il concetto di famiglia tradizionale (e non necessariamente su base religiosa), così come l'onestà intellettuale, e ci fa scandalo – lo sappiano queste persone – vedere omiciattoli appecorati alle posizioni della loro traballante Armata Brancaleone, nel tentativo di non dimostrarsi riottosi e poter ambire, prima o poi, a qualche posizione di potere.

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