MODALITA' SCROLLING

Le riunioni condotte dai vertici delle grandi aziende a pro della forza lavoro (in particolare di vendita) attirano, e molto, l’attenzione del Casellante. Specie da quando vi è la (discutibile) abitudine di frequentarle, e soprattutto da quando la preparazione è in mano a piccoli alchimisti incapaci di formulare un qualsiasi ragionamento senza usare uno strano dialetto che mischia ridicole espressioni di matrice anglosassone ad un italiano a metà tra il televisivo ed il burocratico.

Abbiamo scoperto di recente, ad esempio, che l’attività bancaria più tipica – dare credito a famiglie e aziende, anche se siete liberi di non crederlo – oggi, chi se ne capisce, la chiama “Lending”, da “to lend”, prestare. Le banche stanno tornando a fare “Lending”, o devono tornare a farlo. Continua a sfuggirci il perché non lo facessero più, forse per mancanza del “Funding”, cioè della liquidità, ma soprattutto perché debbano, in Italia, fare “Lending” con il “Funding” e non prestare soldi.

D’altra parte, diceva qualcuno, i documenti predisposti al computer vanno esaminati in modalità scrolling. Proprio così. Scrolling. Non si tratta di quell’attività tipicamente maschile che viene eseguita post minzione, ma dello scorrimento – agevolato dai moderni mouse ottici o rotellati – che permette di guardare lo schermo facendo risalire le varie pagine dal basso verso l’alto.

Tutto questo per consentire un lavoro sempre più “paperless” ed in “real time”, al limite attivando il “fine tuning” per mettere meglio a fuoco i vari dettagli. Non c’è da ridere, cari amici del Casello: i concetti sono proprio questi. Messi alla berlina proprio perché esisterebbero molti rimedi italiani per definire anche meglio questi concetti, ma l’impoverimento culturale ed il provincialismo asinino di chi ricopre ruoli di responsabilità e dovrebbe essere di esempio – è questa la cosa più grave – sembra andare nella direzione opposta, ed è anche contagioso.

Dopo aver ascoltato che oggi il metro di Sevres per le prestazioni professionali è il “Full Time Equivalent” (FTE), e che i centesimi hanno definitivamente abdicato, scalzati dai “Basis Points”, e che lo “Scoring” porta ad attribuire il “Rating”, non ci spaventa più profilare la clientela (che in italiano corretto significherebbe farne in sostanza delle strisce, ossia dei profilati), né supportarla (il cui verbo - supportare – da noi non esiste).

In fondo, anche noi ci macchiamo di quel comportamento non conforme che oggi, alle riunioni, non è più un semplice inadempimento: è diventato una vera e propria “Delinquency”. Caspita, mica è solo non rispettare le regole della finanza. Ma purtroppo nemmeno quelle della lingua che fu – e non è più – di Dante, Manzoni, Montanelli, Guareschi, Brera, Veronelli.

1 commento:

Sandra ha detto...

Appena finito di leggerlo e già mi manca, grazie alla capacità dello scrittore di portare il lettore nel cuore della trama, a identificarsi nel personaggio. di vivere le sue emozioni. lo stesso mi è successo con "Troppo tardi" ....aspetto il prossimo!