CIAO MICHAEL!

Michael Jackson, un'altra leggenda che se ne va. Non sono mai stato un fan nel senso più vero di questo grande interprete della musica pop (nel significato pieno del termine: pop = popular). Non ho fatto code per comprarne i dischi, malattie per vederne i concerti o scene turche per zittire chi parlava quando alla radio trasmettevano una sua canzone.
Devo però riconoscere che in lui abbiamo visto un fuoriclasse di quella particolare arte che abbina la musica allo show, e tanto per cambiare frutto di quegli anni ottanta che solo i noiosoni identificano come un periodo mediocre (secondo me, il miglior decennio mai visto).
Memorabili le sue performance dal vivo, quando cantava e ballava con quel suo stile inimitabile dimostrando a tutti che "ci vuole un fisico bestiale". Avrei voluto vedere, tanto per dire, Francesco Guccini abbozzare qualche passo durante una sua performance.
Infelice come tutti i Re Mida dello spettacolo, stravagante nel suo essere e nel suo apparire, lascia dietro di sè quell'aura di mistero e di maudìt che - prima di lui - ha circondato altre uscite di scena inattese e cariche di dubbi.
Infatti è già partita la caccia al vero Jackson, che si troverebbe chissà dove, assieme a Elvis, James, Marylin, Bob Marley... E prima o poi, ci scommetterei, qualcuno fonderà anche una chiesa sulle reliquie ed il pensiero (I'm Bad?) di Michael.
Per ora, visto che i lunghi e forti clamori del giorno dopo si stanno a poco a poco affievolendo, anche a te, ragazzo, gli auguri di buona permanenza nel luogo in cui ti trovi.

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