FERRARA: GIUSTIZIA PER FEDERICO

Ho seguito fin dall’inizio il caso di Federico Aldrovandi, il ragazzo di Ferrara morto in circostanze misteriose mentre, rientrando a casa dopo una nottata con gli amici, era stato fermato per un controllo da una pattuglia della Polizia.
In realtà, anche a sentire le testimonianze di coloro che avevano avuto modo di assistere in tutto o in parte alla scena, la dinamica dei fatti a me è parsa subito piuttosto chiara: qualche parola in eccesso, la discussione che sale di tono, Federico immobilizzato a terra che non riesce più a respirare, l’epilogo tragico.
Seguendo la vicenda grazie a “Chi l’ha visto?”, la trasmissione che da ormai vent’anni continua a dare voce alle vittime di sparizioni e delitti senza colpevole, mi sono fatto l’idea che qualcuno, da subito, cercasse di orientare indagini ed esiti verso quanto meno un concorso di colpe tra il povero Federico e la pattuglia. Quando invece appariva chiaro, e vieppiù con il trascorrere del tempo, che probabilmente quella mattina qualcuno aveva un po’ esagerato.
Fin qui, non c’è nemmeno tanto da aggiungere. Il problema è stato però che a remare contro si sono poi verificati alcuni fatti inquietanti: la difesa corporativa degli agenti coinvolti; le improvvise amnesie e reticenze di alcuni testimoni; le asserite minacce più o meno velate subite da qualcuno; la comparsa sulla scena di storie – poco credibili, in verità – di droga.
Il processo, anche se siamo solo al primo grado di giudizio, sembra però aver fatto piazza pulita di queste piccolezze, con la condanna, apparsa ineccepibile a tutta l’opinione pubblica (non solo ferrarese) dei responsabili di un assurdo eccesso interpretativo del proprio ruolo. Un malessere che mi sembra finisca per contagiare troppo spesso chi indossa una divisa (si veda anche la morte del povero Gabriele Sandri), la cui utilità va rivolta alla sicurezza dei cittadini e non a fornire coperture o sensazioni rambesche a chi la indossa.

1 commento:

Fra85 ha detto...

sono rimasto in speranzoso silenzio fino ad ora...attendevo la sentenza su spaccarotella,il poliziotto "grilletto-facile" che ha ucciso il povero Gabriele Sandri!
Uno che...per farla in breve,per sedare una piccola rissa (il benzinaio agli atti parla di "diverbio non acceso")spara da metri 77 a braccia tese!
bene,nella nostra REPUBBLICA DELLE BANANE, questo killer non è stato condannato a 30 anni...
Neppure a 14 come richiesto dal PM...
a 6 anni...e vedremo quanti giorni farà di carcere questo "signore"...incapace di gaurdare negli occhi un papà e una mamma, che hanno perso un figlio nel modo peggiore,e dire loro "scusate..."

...Gabriele scusaci ma, per noi persone di Fede, la Vera Giustizia è solo Lassù...
qui sulla terra la legge NON è uguale per tutti!