UNA BUONA NOTIZIA: IL NUOVO TRENO SULLA FERROVIA GENOVA CASELLA


La Ferrovia Genova Casella vedrà correre sui propri binari un nuovo treno a partire dal 2013. Si è infatti concluso l’iter che, confermando quanto da noi anticipato quasi un anno fa, ha portato all’aggiudicazione ad AnsaldoBreda dell’appalto per la fornitura del nuovo convoglio.
Non si è trattato di un percorso facile: le difficoltà economiche e le peculiarità tecniche con le quali la storica linea deve fare i conti da sempre hanno portato i vertici di Piazza Manin a definire un progetto innovativo e con pochi riscontri in Europa. La prima procedura di gara è andata così deserta, e per l’aggiudicazione è stato necessario un secondo bando, vinto poi dall’azienda oggi napoletana, ma di antica tradizione genovese.
La fornitura ha un valore complessivo di 4,3 milioni di euro, dei quali 3,95 milioni direttamente per il treno, ed i restanti 350.000 per il relativo materiale di scorta.
I fondi per l’operazione arrivano dalla Regione Liguria, che ha da poco affidato la gestione della Ferrovia ad AMT.
Il nuovo complesso, del tipo definito “tram – treno” per le sue caratteristiche che lo rendono una sintesi tra i due tipi di mezzi, risponde sul piano progettuale a quanto richiesto dal tracciato della linea. Percorso acclive e tortuoso, velocità di punta non particolarmente elevate, necessità di continue accelerazioni e decelerazioni, la tratta richiede mezzi flessibili, con buone capacità di arrampicamento e facilità di incarrozzamento dei passeggeri.
Mentre in altri contesti, come in Germania, questo tipo di convogli stanno conoscendo una buona diffusione, in Italia non esiste nulla del genere, e gli unici mezzi in qualche modo avvicinabili sono in servizio da qualche mese e con grande soddisfazione dell’utenza lungo la linea che da Bergamo conduce ad Albino, sulla ricostruita sede della ferrovia della Val Seriana.
A dare la notizia i due principali artefici dell’operazione, l’Ing. Paolo Gassani, Direttore Generale della ferrovia, che è anche uno dei più noti studiosi ed esperti di ferrovia a livello nazionale, e Maria Nives Riggio, dall’estate 2008 Amministratore Unico della ferrovia, sotto la cui accorta e rigorosa guida l’impianto su rotaia più caro ai genovesi sta uscendo da un faticoso periodo di difficoltà tecniche.
“Si tratta – ha detto Gassani – di un mezzo articolato della lunghezza di 42 metri, a scartamento metrico e con circuiti di alimentazione a 3.000 volt. Ha 240 posti complessivi, di cui 140 a sedere ed uno per passeggero a ridotta capacità motoria. Ha il pianale ribassato, per consentire un facile incarrozzamento dei passeggeri, ed un’ampia superficie vetrata per godere appieno del paesaggio offerto dalla nostra bella linea ferrata. Quanto alla scelta del tram – treno, è dettata dal fatto che ha caratteristiche di leggerezza e di inscrivibilità nelle curve di piccolo raggio che meglio si adattano alla tortuosità di tracciato della Genova-Casella rispetto al materiale rotabile ferroviario tradizionale, con un miglioramento del comfort di marcia, della velocità e la diminuzione dell’usura del binario.”
“La stipula di questo contratto di fornitura rappresenta il conseguimento di un obiettivo importante che si aggiunge ai tanti investimenti che dal 2008 sono stati programmati ed attuati per superare la situazione di estrema criticità in cui versava la Ferrovia” ha aggiunto Maria Nives Riggio. “Sono state ripristinate dodici delle venti corse giornaliere feriali della ferrovia, e si stanno intensificando anche quelle dei giorni festivi; nei prossimi mesi – grazie alle lavorazioni ancora in corso - potranno essere ulteriormente incrementate. Abbiamo investito risorse per ripristinare il materiale rotabile esistente” dice ancora Riggio “in attesa del 2011, quando, oltre ad una carrozza, arriveranno due elettromotrici ristrutturate, e del 2013 con il nuovo treno di AnsaldoBreda.”
AMT, nuovo gestore della linea, un tratto della quale verrà presto risistemato per un totale di 4,3 km., si troverà quindi ad esercire una linea in rilancio rispetto al recente passato. L’unico punto interrogativo riguarda proprio il nuovo materiale: un solo convoglio sembra un po’ poco per garantire continuità nel servizio, ma d’altronde le risorse al momento sono quello che sono. Ci si chiede però se, mentre si fa un gran parlare di mobilità sostenibile e di qualità della vita, non si riesca a trovare il modo per finanziare un’infrastruttura unica ed invidiata a livello mondiale, meta di turisti ed appassionati di tutto il pianeta e che serve un bacino d’utenza importante e ancora poco intercettato.

Nessun commento: