LA CULTURA, COLLANTE ITALIANO

La cultura è l’elemento che ha tenuto insieme la Nazione italiana nei millenni, anche quando lo stato unitario era ancora ben lontano dall’essere concepito. Una cultura sempre all’avanguardia, con tratti comuni molto marcati ed effetti di pregio indiscutibile ed assoluto: nessun’opera ha mai avvicinato la “Divina Commedia”, nessun romanzo coevo eguaglia “I Promessi Sposi”, nessun quadro è più famoso della “gioconda”, e poi dici “statua” e pensi a Michelangelo, “opera lirica” ed ecco Verdi, e ci fermiamo qui.
Un’arte universale ed originale, sintesi del mondo che – da sempre – si affaccia sul nostro mare e guarda a noi anche dal buco della serratura. Basti pensare all’invidia spocchiosa dei francesi o a quella da “sempre dietro” degli spagnoli.
Se un difetto ha il popolo italiano (e invece, purtroppo, ne ha molti), quello è l’esterofilia. Si va a Madrid e si visita il Prado, a Parigi è d’obbligo la tappa al Louvre, ma il piccolo o grande museo della nostra città o paese non sappiamo nemmeno esattamente dove sia, o cosa esponga.
Da più parti si sente parlare dell’Italia come di un “museo diffuso”, o anche di un unico, grande museo a cielo aperto. Tutto vero. L’arte, sia quella dei grandi nomi, sia quella degli emuli o degli umili, va gustata con calma, è una forma di cura per la persona che la assume.
Magari in piccole dosi, - le arti figurative, ma anche il cinema, il teatro, la musica, hanno talvolta l’ingiusta fama di portatrici sane di noia – ma facciamola, questa cura. E’ un ottimo antidoto contro la noia vera, la managerizzazione della nostra vita, l’inciviltà imperante.

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