NON C'E' ITALIA SENZA CRISTIANESIMO

Un aspetto da non trascurare nella storia della Nazione italiana è costituito dall’apporto del Cristianesimo. E’ un paradosso, se vogliamo: non ci sono “italiani” senza la spiritualità e la cultura cristiana, ma l’Italia Unita è nata senza, e per molti versi “contro”, il cattolicesimo dell’epoca.
E’ questo un argomento spesso utilizzato dalla superstizione laicista anticristiana oggi imperante: i cattolici sono rimasti estranei al percorso unitario, non facendosi coinvolgere ed anzi spesso ostacolandolo.
C’è del vero: il potere temporale della Chiesa, ormai a quel tempi in via di esaurimento, scelse di non farsi coinvolgere, vanificando le speranze di quanti (come Rosmini e Gioberti) credevano nel ruolo propulsivo della Chiesa stessa all’interno del processo di unificazione.
Fu un peccato grave, perché l’afflato unitario fu lasciato in monopolio ad una corrente minoritaria (quella liberal/anticlericale), illuminista nel senso deteriore del termine e gravata per contrasto da una forte ipoteca pagana e massonica. Ne portiamo le conseguenze ancora oggi.
Eppure la presenza cristiana in Italia ed in Europa è organica allo sviluppo e alla cultura da due millenni. Le figure di riferimento sono tante e tali da non poter essere citate tutte senza far torti, ma basta chiedersi cosa sarebbe il mondo senza l’opera di ricostruzione iniziata da San Benedetto, senza il ritorno alla spiritualità delle piccole cose di San Francesco d’Assisi, senza l’attenzione ai giovani di San Giuseppe Calasanzio o di San Giovanni Bosco, senza la cura dei più deboli di San Camillo de’ Lellis, o i più recenti Beati Don Luigi Orione, Don Giuseppe Cottolengo o Don Carlo Gnocchi.
Oggi come allora la presenza cristiana nella società italiana è ben radicata, e non tanto sul piano politico (anche se quella stagione ormai tramontata viene oggi da molti rimpianta), quanto sul piano sociale ed etico. Senza, sarebbe un unico, immenso partito radicale, tutto diritti e permessi: il Far West.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho comprato il libro attratto dal titolo e da alcune pagine lette qua e là... ora, purtroppo, non riesco a prenderlo in mano e leggerlo a causa delle fesserie che leggo in questo blog, mi dispiace molto!

Luca - Genova.

Il Casellante ha detto...

Peccato, caro Luca, perchè qui - un casello - i treni passano e sono tutti diversi: le idee che tu definisci "fesserie" sono, probabilmente, solo cose diverse da quelle che pensi tu, e niente ti vieta di esporle.
Il libro, poi, non c'entra niente: la coincidenza è poco più che casuale. Leggilo, e poi ne riparliamo.