Buon Natale!

Nonostante tutti gli attentati, ancora una volta è Natale. Ancora una volta, quest’anno, un piccolo bambino viene a mettere in crisi certezze e comodità con la sua storia scandalosa.
Lui, il creatore, che nasce povero in una mangiatoia all’interno di un riparo d’emergenza utilizzato dai pastori. A far festa, a complimentarsi con la mamma ed il papà, proprio loro, i pastori, e la piccola gente del circondario. Niente fiori sul tavolino, né regali sontuosi. Solo dolcezza e simpatia.
Tesori preziosi, oggi – le recenti vicende finanziarie stanno ridimensionando un certo modo di pensare – più che mai. Anche per questo mi piace parlare, lo vedete qui di costa, del Presepio di Prea, un gioiello – ne approfondiremo le caratteristiche nel prossimo post - che racconta proprio della gente semplice, della vita quotidiana di paese, oltre un secolo fa. Gli eredi ideali di coloro che accolsero il Cristo duemila anni prima. In tempi più recenti sarebbe nato tra di loro.
Nonostante gli attentati, dicevo. Ogni anno c’è chi riesce a stupire. A Oxford, per non offendere la sensibilità dei credenti di altre religioni, Natale non c’è più. Peccato che i primi ad offendersi siano stati ebrei e musulmani. In una scuola della Lombardia, qualche tempo fa, sempre per un malinteso senso di apertura verso altre culture, c’è stato chi ha cercato di sostituire Gesù Bambino con Virtù Bambino, anche nelle canzoncine di stagione. La rima non cambia, la valutazione che possiamo fare di chi ha queste geniali pensate, sì.
Ma è Natale, e idealmente – assieme a voi tutti che passate davanti al Casello – vogliamo abbracciare anche quanti continuano a non voler comprendere quanto un piccolo Bambino sia in grado di cambiare le sorti del mondo.
Buon Natale a tutti!

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