Baciccia, sapori di Genova

Ho imparato molto sull’enogastronomia italiana leggendo le pagine di Luigi Veronelli, un fuoriclasse del quale parlerò, prima o poi, nell’apposito spazio.
So quanto il Vate della cucina (lo dico nel senso più nobile dell’espressione) osservasse ogni minimo dettaglio dei luoghi che visitava. L’occhio vuole la sua parte, in sala da pranzo ed in qualunque altra stanza della casa.
Conosco altrettanto bene la sua profondità, la sua acutezza, il suo sguardo distaccato e professionale che sapevano scavare ben sotto la crosta delle apparenze. Sono certo che avrebbe apprezzato Baciccia, la trattoria dove consumo di frequente i miei pranzi nei giorni di lavoro ormai da molti anni.
Pochi tavoli, aperto nella sede storica di Via del Colle solo a pranzo e nei giorni feriali, poco più di due ore di fuoco tra mezzogiorno e le due e mezzo con un ricambio continuo di pause pranzo che si rincorrono e che non vogliono arrendersi alla logica del tramezzino gommato, Baciccia mette fianco a fianco – letteralmente - l’onorevole e la studentessa, l’assessore e l’avvocato, lo scrittore ed il bancario per un primo o un secondo che cambia tutti i giorni, un bicchiere di vino, un frutto di stagione e due parole di calcio o di politica.
Da provare lo stoccafisso in umido del venerdì, però – attenzione! - bisogna arrivare presto. Non ne troverete uno uguale in tutta Genova. Ma anche i dolci fatti in casa: le torte, la crema catalana, i tartufi, e le tante variazioni sul tema.
Nel breve tempo a disposizione tutto è su misura, anche il conto. Ma non chiedete il caffè: terreste i tavoli occupati troppo a lungo…

1 commento:

iltibe ha detto...

confermo tutto quello scritto da Giuse. A me "mi" piace e vado volentieri da Baciccia quando posso a mangiare e a fare due chiacchiere con chi trovo. E si mangia anche bene!