L'importante è protestare...

Si ha spesso l'impressione, di questi tempi, che in mancanza di alternative valide (ad esempio sul piano dei numeri, o su quello dei risultati) l'attuale opposizione cerchi di mobilitare tutte le sue risorse per contrastare in qualche modo l'azione del Governo, a volte attaccandosi a principi diversi e contrapposti (e ci può stare), altre volte al nulla, con effetti grotteschi.
Senza entrare nel merito, in un periodo nel quale uno dei bersagli principali è rappresentato dalla pervicace volontà di cambiamento del Ministro dell'Istruzione Gelmini, si evidenzia per bizzarria tra le molte proteste quella inscenata da un gruppo di docenti, ricercatori e studenti di Scienze Politiche a Firenze, della quale diamo conto nelle righe che seguono.
"Docenti lavavetro, protesta contro il decreto GelminiOggi a mezzogiorno la singolare iniziativa dei professori di scienze politiche. Da ieri ripresa l’attività didattica: «Altri blocchi avrebbero pregiudicato l’anno».Laveranno i parabrezza delle auto e distribuiranno volantini per spiegare perchè sono contrari alle norme introdotte dal governo che riguardano la riduzione del finanziamento pubblico al sistema universitario. Ad attuare la protesta, oggi, dalle 12 alle 13, fra via Forlanini e viale Guidoni, nella zona di Novoli, i ricercatori e i docenti della facoltà di Scienze politiche.Pronta la replica di Forza Italia Giovani, che, in concomitanza con la curiosa manifestazione dei professori, ha indetto un volantinaggio pro 133. «Saremo presenti con il nostro materiale informativo - si legge in una nota per invitare gli automobilisti e non solo a comprendere a fondo l’azione del Governo Berlusconi, senza fermarsi in superficie alla demagogia della sinistra. Le occupazioni e lo stop alla didattica ed iniziative vergognose, quali il blocco dei binari, non servono a niente se non a gettare nel caos un mondo universitario malato che necessita di riforme».«Ribadiremo con il nostro volantinaggio ai semafori aggiungono, quanto andiamo avanti a dire da settimane in difesa della Legge 133. Purtroppo lo sappiamo, anche quando vi sono delle palesi situazioni di antifunzionalità nelle Università, toccare lo status quo è un’ardua impresa che fa immancabilmente scatenare tutti coloro che nello status quo ci vivono. La verità è che questo Governo di centrodestra è l’unico che sta avendo il coraggio di curare l’Università».Intanto il consiglio di facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali ha deciso di cominciare ieri l’attività didattica, «perchè un ulteriore rinvio provocherebbe il blocco dell’anno accademico». Il polo scientifico rimane occupato per continuare a manifestare dissenso contro la legge 133, ma le lezioni non saranno bloccate. «Il polo rimane occupato - affermano gli studenti - perchè l’obiettivo principale, ovvero il ritiro della legge, non è stato ancora raggiunto. Perciò il blocco aule rimarrà occupato e da qui verranno organizzate le iniziative».Anche il Sum di Firenze si associa alla richiesta al Ministro Gelmini. Un provvedimento di sistema per assicurare la messa a regime e il finanziamento delle Scuole Superiori a ordinamento speciale all’interno del sistema universitario e di ricerca del Paese. Lo chiede al Ministro dell’Università e Ricerca, Maria Stella Gelmini, la rete delle Scuole Superiori a Statuto Speciale (tra queste il Sum di Firenze).La lettera è stata resa nota dal coordinatore della rete, Salvatore Settis, direttore della Normale di Pisa. «Quali che siano i futuri assetti dell’università, un punto è comunque irrinunciabile: la necessità di valorizzare e premiare la qualità della ricerca e della didattica, di riconoscere e promuovere il merito e il talento dei giovani, di offrir loro nelle istituzioni pubbliche sicure prospettive di lavoro e di carriera. Solo così potrà essere assicurata la prospettiva di produzione della conoscenza, progresso nella ricerca e nella vita civile, sviluppo nell’innovazione e nell’economia che il Paese ha il dovere di assicurare alle generazioni future», scrivono i direttori delle scuole superiori.«Temi di cruciale importanza per tutti gli Atenei quali incentivare la qualità, promuovere l’internazionalizzazione, valutare rigorosamente i risultati della ricerca, della didattica e delle capacità gestionali, incoraggiare e premiare l’innovazione e la responsabilità possono trovare nelle Scuole Superiori un opportuno campo di sperimentazione avanzata. Perciò riteniamo importante che, nel quadro dei provvedimenti sull’università, la funzione delle Scuole Superiori a ordinamento speciale venga adeguatamente riconosciuta, garantita e promossa mediante un provvedimento di sistema che ne assicuri la messa a regime e il finanziamento, fissandone i parametri sulla base delle consolidate esperienze e indicando standard e criteri di valutazione calibrati sulle peculiari caratteristiche di tali Scuole e coerenti con quelli dell’intero sistema universitario»."
Fonte: Quotidiano Il Firenze del 4 Novembre 2008

2 commenti:

Unknown ha detto...

Fantastico! E’ quello che meritano. Le facoltà di scienze politiche
notoriamente non servono a nulla se non a dare laute retribuzioni a
docenti ed a distribuire lauree facili a studenti che non hanno nessuna voglia di studiare . Lauree, del resto, considerate meno che zero dalle aziende…
Ora “studenti” e professori sono al loro posto ma temo che data la
fatica (lavorare stanca) ci resteranno ben poco!

Paolino

P.S. SE C'E' QUALCUNO CHE SE LA SENTE MI SPIEGHI A COSA SERVE SCIENZE POLITICHE

Francesco 85 ha detto...

gelmini e tremonti...siamo contro di voi!
Grazie cari ministri, per i tagli dei finanziamenti alle scuole paritarie cattoliche...vero polmone dell'istruzione!i tagli del 25 per cento mettono a rischio posti di lavoro di migliaia di docenti e lo sviluppo scolastico di centinaia di migliaia di studenti!
infine, mi unisco alla protesta di LOTTA STUDENTESCA...AVANTI FINO ALLA VITTORIA!

Francesco