Divieto di strafalcione

Difendiamo l’italiano…eh, sì, perché c’è proprio bisogno di farlo. E più giro – per lavoro o per altri motivi – e più mi rendo conto che la realtà è proprio questa.
Premetto che mi considero un estimatore della nostra lingua, che trovo straordinaria per ricchezza e musicalità, il ragionamento da cui parto si basa su due assunti fondamentali:

1. l’italiano è in crisi, come molte altre lingue europee, e rischia di ridursi – nell’era della globalizzazione – a qualcosa di poco più importante di un dialetto regionale;
2. l’italiano, come molte altre lingue, rischia un profondo imbastardimento ed imbarbarimento per l’assunzione acritica, o la traslazione “tutto compreso” in neoitaliano, di anglismi che non hanno una traduzione esatta nella nostra lingua;
3. infine, l’italiano parlato e scritto sui principali mezzi di comunicazione è sempre meno bello da sentirsi o da leggersi. Errori di ortografia e sintassi, accenti sbagliati, per non parlare del congiuntivo che praticamente è stato abolito. In considerazione del fatto che l’impatto di questi mezzi è enorme, anche dal punto di vista educativo, la lingua ne risente.

Mi si potrà obiettare che l’italiano è una lingua viva, e come tale sempre soggetta ad un processo di contaminazione con le lingue con le quali viene a contatto. Ok, sono d’accordo.
Ma se qualcuno si sente nel potere di scrivere a qualcun altro: “Ti risponderò a.s.a.p. (= as soon as possible), invece che “il prima possibile”, oppure invita gli altri a:”Mandami una e-mail, pls (=please), invece che “per piacere”, allora scattano i meccanismi di autodifesa.
Se un noto uomo politico, già ministro, famoso per gli strafalcioni e le frasi sconclusionate, si giustifica dicendo che “l’importante è che la gente capisca”, e anzi si fa vanto di quest’atteggiamento perché – a suo dire – più vicino al popolo, io invece dico che al contrario è fondamentale che chi riveste un ruolo pubblico per primo sia consapevole del suo ruolo educativo e di difesa delle nostre tradizioni. E l’atteggiamento di questo signore, ex di molte cose, è proprio da cassare - non uso il verbo a caso - senza remissione.
Segnalatemi qui i vostri strafalcioni preferiti: ne rideremo insieme.

3 commenti:

Unknown ha detto...

D'accordissimo con te. Ma perché allora ti sei firmato scrivendo "Giusepe" con una "p" soltanto nella mail con cui annunciavi agli amici la nascita del tuo blog? Di' la verità, volevi vedere se eravamo attenti o distratti... ;-)

Il Casellante ha detto...

Forse per l'abitudine a firmarmi "Giuse"... Inoltre, su Outlook il correttore automatico non funziona, o per lo meno non sottolinea!
Giusepppe (3 p, una ve la dovevo).

Anonimo ha detto...

Se potrei ti dicessi che l'Italiano a me mi piace parecchio...

Ciao T.V.T.B, Xkè 6 1 xsona Spec!

:)